CORONAVIRUS: LE MISURE DEL GOVERNO PER CERCARE DI FERMARLO

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Dopo un lunghissimo Consiglio dei ministri, il governo ha varato il piano di emergenza per far fronte all’epidemia da Coronavirus che ha colpito il nostro Paese avvalendosi della consulenza di alcuni dei più importanti esperti della materia. La decisione è giunta dopo un confronto allargato alle opposizioni e alle due Regioni maggiormente coinvolte, Veneto e Lombardia.
In sintesi, il governo ha disposto una sorta di isolamento totale delle aree-focolaio e impedirà ai cittadini interessati dal provvedimento di lasciare i propri Comuni. Le aree saranno isolate e non sarà permesso di entrarvi, per un periodo ancora non specificato. In dieci Comuni del lodigiano e uno del Veneto, saranno sospese tutte le attività lavorative, annullate le manifestazioni sportive e culturali, chiuse le scuole e gli uffici pubblici. Il piano sarà attuato con l’aiuto delle forze di Polizia, ma anche con il ricorso alle Forze Armate.

Resta poi il blocco dei voli da e per la Cina, diventa un obbligo la quarantena di chi è recentemente tornato dalla Cina. e i ministri Spadafora e Azzolina hanno ottenuto la possibilità di bloccare, rispettivamente, le manifestazioni sportive e le gite scolastiche. Non solo, perché lo schema di decreto dà ai ministri competenti, di concerto con il Presidente del Consiglio, la possibilità di attivare, ove necessario, ulteriori misure di contenimento:

blocco dei trasporti;
divieto di accesso ai musei;
sospensione delle attività lavorative;
chiusura di tutte le attività commerciali;
sospensione dei concorsi;
chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado.

Con questo tentativo, il governo prova a fare quadrato e a chiedere al Paese uno sforzo straordinario per la tutela della collettività.

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