VIVE 99 ANNI CON GLI ORGANI AL CONTRARIO: UNA STORIA ASSURDA

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Quando era nata non c’erano molte possibilità di scoprire malattie rare in assenza di sintomi rilevanti ma nell’epoca in cui è vissuta non mancavano certo esami clinici e test diagnostici, eppure lei è vissuta per quasi 100 anni senza sapere che i suoi organi erano messi al contrario. È la storia di un’anziana donna statunitense, Rose Marie Phelps, coniugata Bentley, morta lo scorso anno senza aver mai saputo né sospettato di essere affetta da una rara malformazione: la situs inversus con levocardia, una condizione congenita in cui gli organi si formano in posizione speculare rispetto alla normalità. A fare l’incredibile scoperta gli studenti di anatomia della Oregon Health and Science University di Portland a cui la donna prima di morire, lo scorso anno, aveva concesso il suo corpo per aiutare la ricerca e il progresso della medicina.

“Credo che le probabilità di trovare un’altra persona come Rose Marie siano una su 50 milioni. Penso che nessuno di noi dimenticherà quello che ha visto” ha dichiarato il professor Cameron Walker a capo dell’equipe che si stava esercitando sul corpo della donna. La scoperta infatti è avvenuta per caso quando il docente ha disposto che gli studenti si esercitassero. Nessuno di loro riusciva a trovare la vena cava e così è intervenuto il professore ed è allora che è emerso non solo che la vena non era al suo posto ma anche che  l’arteria di destra del cuore era a sinistra, lo stomaco invece che a sinistra era a destra e il fegato risultava a sinistra: un completo ribaltamento degli organi.

Si tratta di un patologia che colpisce un bambino ogni ventiduemila nati ma che spessissimo porta a problemi di cuore e quindi solo il 5-13 per cento sopravvive oltre i 5 anni di vita. Incredibilmente la signora Rose Marie non solo è vissuta quasi un secolo ma no ha mai accusato disturbi gravi da farle sospettare qualche problema di salute. Secondo i familiari, dopo essere sopravvissuta al vaiolo, aveva sofferto solo di  bruciore di stomaco cronico, ma neanche le operazioni di appendicite e alla cistifellea  avevano spinto i medici a indagare: il chirurgo si limitò a riportare nel referto che l’appendice non era dove si aspettava di trovarla.


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