PENSANO SIA INFLUENZA MA È LA SESTA MALATTIA: MORTO BIMBO DI DUE ANNI

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Tragedia al policlinico di Bari dove un bambino di soli 2 anni è morto in seguito a complicazioni dovute alla sesta malattia. Il piccolo, residente con la famiglia a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, è deceduto lo scorso venerdì 12 aprile nel reparto di Rianimazione, dove era arrivato qualche giorno prima a causa di febbre e malessere. Nove giorni fa si erano manifestati i primi sintomi, qualche linea di febbre, che è stata regolarmente curata con gli antibiotici prescritti dal pediatra pensando si trattasse di una comune influenza, ma nonostante ciò le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso, sopraggiunto dopo una corsa tra gli ospedali di Martina Franca e Bari, dove è arrivato nella serata di giovedì, dove i medici hanno fatto di tutto per salvarlo senza però riuscirci.

La terribile notizia è arrivata in città proprio nel corso della veglia di preghiera organizzata nella chiesa di San Rocco, dove molte persone si erano riunite per pregare affinché il bambino superasse la crisi. Il bimbo era stato anche sottoposto ad piccolo intervento neurochirurgico per una ipertensione endocranica, conseguenza di una encefalite. I controlli di laboratorio hanno poi escluso che si sia trattato di una forma di virus influenzale, così come hanno escluso la presenza di altri virus.

Ulteriori analisi hanno invece confermato che la causa della morte del piccolo era la sesta malattia, una patologia esantematica, molto simile al morbillo o alla varicella, appartenente alla famiglia dei virus dell’herpes. Si tratta di una malattia molto comune tra i bambini, soprattutto di età compresa tra i 6 mesi e i due anni, nota anche come “febbre dei tre giorni”, perché è caratterizzata da febbre alta e dalla comparsa di macchie di colorito rosa sul corpo. La trasmissione del virus avviene attraverso naso e bocca, ma raramente diventa mortale. Soltanto in pochissimi casi produce complicanze fino a provocare encefalite e quindi provocare complicazioni tali da portare al decesso del paziente.


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