

Il ragazzo stanco dell’insoffferenza della mamma e delle continue litigate aveva deciso di andare a vivere dalla nonna paterna. Ma la madre gli ha teso una trappola, e questa aggrava ulteriormente i fatti. Ha finto di volersi riappacificare invitandolo a casa. Ma nel frattempo aveva contattato due ‘pestatori’ (appena maggiorenni) per “dare una lezione a mio figlio”.

La donna ha nascosto i due in casa facendoli spuntare all’improvviso all’arrivo del figlio. Loro hanno eseguito gli squallidi ordini, pestando a sangue il ragazzo. Ma per lei era ancora poco e ha chiesto loro di ucciderlo. I due non se la sono sentita e allora è stata lei, la madre, ad afferrare un coltello e ucciderlo. Dopo, con l’aiuto del suo nuovo marito (patrigno della vittima) il corpo del ragazzo è stato nascosto e dato alle fiamme.

È stata la nonna a denunciarne la scomparsa, preoccupata di non vederlo più. E lì si è scoperto tutto. Con la conseguente carcerazione della donna e dell’uomo che si è prestato ad aiutare la donna nel concludere il suo squallido piano. Nel corso delle indagini è stato accertato che il giovane era stato più volte vittima di violenza da parte della madre e del patrigno. Lui stesso aveva postato sui social le foto delle ferite riportate.
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