Il governo accelera e nella manovra di fatto ci sarà spazio per la sforbiciata sugli assegni da 4500 euro in su. L’esecutivo dal taglio prevede un risparmio di circa un miliardo in tre anni, che secondo i piani grillini, servirà ad aumentare le pensioni minime. Su questo punto era stato chiaro Luigi Di Maio che aveva usato toni abbastanza duri: “Ci riprendiamo quello che ci hanno fregato e aumenteremo le pensioni minime”.
Ma su questo fronte c’è una novità che emerge tra le pieghe della legge di Bilancio: “Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è”. In questo modo verrebbero penalizzati tutti quei pensionati che hanno una casa di proprietà. Si tratta dello stesso parametro che verrà appliccato al reddito di cittadinanza che subirà delle differenze nell’erogazione del sussidio seguendo la situazione reddituale di chi ne fa richiesta. Insomma cade già una delle promesse pentastellate: l’aumento per le minime a 780 euro non sarà per tutti.