Parto “choc” in Italia. Un evento davvero raro che capita solo una volta su 240.000. Giulia 22 anni, assistente alla poltrona, ha dato alla luce 3 gemelli: Alessandro, Leonardo e Nicolò. Si tratta di un caso rarissimo e straordinario perché i bambini sono frutto di una gravidanza spontanea. Generalmente le gravidanze gemellari sono frutto di trattamenti contro la sterilità ma Giulia non si è sottoposta a nessun trattamento e, in un colpo solo, il 22 ottobre 2018, ha dato alla luce 3 bellissimi bambini. È successo all’ospedale di Camposampiero in provincia di Padova. Per chiarire la rarità del fenomeno, bisogna considerare che in Veneto 41mila bambini vengono alla luce e ci vorrebbero sei anni di sale parto a pieno ritmo prima di incontrare un terzetto come loro. La neomamma e il papà Alessandro, che di mestiere fa l’operaio in una cartiera, hanno entrambi gemelli in famiglia.
Grazie alla collaborazione di Giulia – ha detto il dottor Marcello Rigano, direttore dell’Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia – il parto cesareo è durato solo 22 minuti. Nel 2017 abbiamo registrato qui, nella Ginecologia e Ostetricia di Camposampiero, ben 1.316 parti, e non è facile avere un evento gemellare così sereno”. Insomma, una roba che non verrà dimenticata in fretta… Specialmente dal personale dell’ospedale che è abituato a vederne di tutti i colori. I piccoli, nati in tutto in tre minuti a partire dalle 13:11 del 22 ottobre, pesano rispettivamente 1.680, 1.730 e 1690 grammi. Attualmente si trovano nel nido del reparto pediatrico in apposite culle termiche, ma dovrebbero essere dimessi a breve per tornare a casa con la loro mamma. La ragazza ha scelto di far nascere i suoi figli in quell’ospedale per via delle competenze mediche.
“Perché qui gli operatori e le operatrici mi hanno sempre assistito e coccolato nel migliore dei modi, sin dalle prime visite di controllo – ha dichiarato la ragazza ai giornali – Nonostante la tensione e la paura, sono riuscita a superare il parto cesareo grazie alla tranquillità, alla serenità che mi hanno trasmesso i medici e il personale tutto: mi hanno saputo cullare e coccolare nel migliore dei modi, anche durante le visite che compivo periodicamente, ogni settimana”.