In una recente intervista, Silvio Berlusconi ha spiegato come “Salvini stia rischiando grosso”:
“Presidente Berlusconi, la maggioranza sta cercando disperatamente una soluzione per chiudere lo scontro sulla Tav: è possibile un compromesso?
“Tutte le ipotesi di cui si è parlato riguardo alla Tav mi sembrano una grande sciocchezza e una presa in giro degli italiani. La Tav va realizzata così come è, senza ulteriori perdite di tempo perché è utile al nostro Paese, perché ci siamo impegnati a farlo firmando un trattato internazionale, perché è prevista da una legge del Parlamento italiano. La Tav si deve fare senza se e senza ma. Per questo, vogliamo che lunedì si sblocchino i bandi e subito dopo riaprano i cantieri”.
La crescita di Forza Italia registrata dai sondaggi dipende da queste divisioni nel governo o dal suo ritorno in campo?
“Sono probabili entrambe le cose. I continui fallimenti di questo governo stanno facendo cambiare rotta a quegli elettori che avevano scelto o di stare a casa oppure, andando a votare, di votare i 5Stelle che si presentavano come un movimento nuovo. Per quanto mi riguarda invece io ho sentito il dovere morale di stare ancora in campo per salvare l’Italia da un pericolo più grave di quello del ’94, perché questi grillini che si dichiarano ‘veri comunisti’, comunisti ‘da strada’ e non comunisti ‘da salotto’, come loro definiscono i protagonisti del Partito Democratico, sono ancora più pericolosi dei comunisti di allora. Aggiungono all’ideologia comunista un dilettantismo assoluto. I quadri del Pci erano passati tutti dalla scuola delle Frattocchie che era una cosa molto seria, sapevano cos’è l’amministrazione pubblica. Questi invece vengono dal nulla, non hanno mai studiato né lavorato e non hanno alcuna esperienza dell’amministrazione pubblica. Per questo sono dei veri ‘buoni a nulla ma capaci di tutto’”.
È conscio del rischio che corre candidandosi alle Europee?
“Come ho detto, io sento dentro di me il dovere morale e civile di fare tutto il possibile per salvare il mio Paese da questo disastro. Ora che sono tornato candidabile, voglio battermi per questo”.
Il Pd che esce dalle primarie è una controparte possibile?
“Mi sono congratulato con Zingaretti per il suo successo e gli ho augurato buon lavoro, ma ribadisco che noi e il Pd siamo e rimarremo radicalmente alternativi”.
Malgrado l’accordo con M5S, aumentano i consensi della Lega: la strada del governo appare ancora vantaggiosa per Salvini.
“Quello che è certo è che questa strada non è vantaggiosa per gli italiani, e gli elettori della Lega, prima o poi, arriveranno a chiederne conto anche a Salvini”.
Vi siete sentiti in questi giorni?
“Ci siamo sentiti al telefono, ma abbiamo parlato soltanto di argomenti riguardanti le elezioni regionali”.
In Piemonte ci sarà un candidato governatore vostro o, come qualcuno ipotizza, sarà della Lega e a FI toccherà l’Emilia?
“Non è così. Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, come è successo in tutte le Regioni che sono andate al voto, sceglieremo insieme il candidato che ci apparirà il migliore per vincere e poi per governare. Per quanto riguarda il Piemonte abbiamo già identificato con gli alleati queste caratteristiche in un esponente di Forza Italia. Non vedo perché questa valutazione dovrebbe cambiare. Gli elettori in Sardegna, come in Abruzzo, non hanno dato il mandato di governare la regione alla Lega, ma al centrodestra. Da sola la Lega non avrebbe vinto né vincerebbe in futuro. Del resto: da solo non esiste né il centrodestra di Salvini né quello di Berlusconi”.