CASO DICIOTTI: SALVINI SALVATO DAL PROCESSO. LA DECISIONE DELLA GIUNTA DEL SENATO

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La Giunta per le immunità parlamentari del Senato salva dal processo il ministro dell’Interno Matteo Salvini. I senatori della Giunta, dopo il voto online degli iscritti del M5s, hanno negato l’autorizzazione a procedere nei confronti del vicepresidente del Consiglio per il caso Diciotti, in seguito alla vicenda dei 177 migranti fatti rimanere per giorni a bordo dell’imbarcazione una volta arrivati al largo delle coste italiane. Il Tribunale dei ministri di Catania aveva chiesto al Senato l’autorizzazione per portare a processo il vicepresidente del Consiglio.
Dopo il voto negativo rispetto alla richiesta di autorizzazione a procedere da parte della Giunta, toccherà ora all’Aula di Palazzo Madama dare il suo responso definitivo, decidendo se ratificare o ribaltare la proposta emersa oggi dalla Giunta. Sono stati 16 i voti contro l’autorizzazione, sei quelli a favore. La Giunta ha quindi approvato la relazione di Maurizio Gasparri (presidente della Giunta e relatore sul caso) in cui si chiedeva, appunto, di negare l’autorizzazione. Hanno votato a favore della proposta di Gasparri (e quindi contro l’autorizzazione a procedere) i senatori di: Lega, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Autonomie.
Il voto in Giunta rispecchia quanto atteso dopo la decisione del Movimento 5 Stelle di votare contro l’autorizzazione a procedere. La Giunta è infatti composta da 23 senatori e si prevedeva una larga maggioranza a favore del voto che permette a Matteo Salvini di evitare il processo sul caso Diciotti. A farla da padrone in Giunta sono proprio i componenti del Movimento 5 Stelle sette in tutto ma c’è un’assente per maternità. Insieme a loro ci si attendeva il voto a favore anche da parte di quelli di Forza Italia (altri quattro), della Lega (sempre quattro) e di Fratelli d’Italia (uno) e del gruppo Autonomie (uno). Fortemente favorevoli all’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno si erano invece detti sia gli esponenti del Pd (anche loro quattro) che l’unico senatore di Leu (Pietro Grasso), oltre a Gregorio De Falco, ex esponente del Movimento 5 Stelle, ora aderente al Gruppo misto.

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