È stato trovato morto venerdì, sotto una gru (da cui probabilmente qualcuno lo ha buttato giù), nel cantiere di risistemazione della porte Maillot a Parigi. Alessio Vinci è morto a 18 anni, lontano dalla casa di Roverino, il quartiere di Ventimiglia, dove viveva col nonno. Era iscritto al Politecnico di Torino, dal Politecnico, dove era riuscito ad entrare, alla facoltà di Ingegneria Aerospaziale. «Un genio» così veniva descritto a Ventimiglia. Un ragazzo simpatico a tutti.
Aveva terminato il liceo in anticipo, facendo il quarto e il quinto scientifico all’Arosio in un solo anno. La maturità col massimo dei voti: 100 e lode classificandosi tra i primi quaranta alla selezione per il Politecnico. Anna Maria Giovannelli, una delle sue professorese delle scuole medie, ha voluto ricordarlo così sul suo profilo Facebook del ragazzo:
“Alessio, sono profondamente addolorata. Ti ricordo alle medie… un ragazzo ed un allievo modello, studioso, intelligente, educato, umile, delicato e sensibile, buono e rispettoso con tutti… quanto ti piaceva lo sport e riuscivi bene in tutte le discipline! Voglio ricordarti felice quando giocavi con i tuoi compagni. Ti mancava la mamma, soffrivi in silenzio ma i tuoi begli occhi parlavano. Grazie per averci regalato la tua bella anima seppur per un breve tempo. Che tu possa trovare serenità tra le braccia della tua cara mamma. Ti abbraccio forte forte, continua a volerci bene, supporta il tuo caro e adorabile nonno… noi tutti abbiamo bisogno di belle anime come Te. Ti voglio bene”.