Pensioni: ecco quanto si riduce l’assegno con quota 100

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L’avvio del superamento della legge Fornero in tema di pensioni, con l’introduzione di quota 100, ha indubbi vantaggi per quei lavoratori che vogliono lasciare il mercato del lavoro. Ma questi vantaggi non saranno di sicuro economici: né per loro né per lo Stato. Oggi Il Sole 24 Ore fornisce alcune stime che da una parte anticipano i costi per lo Stato in caso di pensione anticipata e dall’altra la riduzione che si avrà sull’assegno previdenziale in caso di pensionamento con quota 100, ovvero con 62 anni di età e 38 di contributi. Una penalizzazione che va dal 5% al 21%.  Proprio questo 21% è il limite massimo di riduzione sull’assegno: un valore che verrà applicato a un operaio 62enne con uno stipendio netto di circa 1.600 euro e con cinque anni e tre mesi di anticipo sul ritiro dal lavoro. Minore è invece la penalizzazione se lo stesso operaio anticipa di solamente un anno e tre mesi la pensione grazie a quota 100: in questo caso si scende all’8%.

Il governo sa che non tutti gli interessati decideranno di andare in pensione in anticipo con quota 100. E oggi lo conferma in un’intervista al Corriere della Sera il leghista Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro: “Sulle pensioni metteremo 7 miliardi per favorire l’uscita dal lavoro in anticipo e il ricambio generazionale. Quella misura nei fatti costerà meno del previsto, perché non tutti i 400mila lavoratori interessati utilizzeranno quota 100”. Quindi, le prime stime dell’esecutivo parlano di un anticipo della pensione “solo per il 60-70% degli interessati, vuol dire che la misura costerà 2 miliardi in meno”.

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